[Il Messaggero] Heart alive, pulsa il cuore di Elisa: energia esplosiva al Palalottomatica

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    Heart alive, pulsa il cuore di Elisa:
    energia esplosiva al Palalottomatica



    di Simona Orlando

    ROMA (17 aprile) - E’ partito registrando il tutto esaurito Heart alive di Elisa, ieri sera al Palalottomatica di Roma con un concerto di oltre due ore che interpreta il suo bisogno di tirar fuori energia esplosiva e di contaminarsi con diverse forme artistiche.

    E’ un allestimento meno pomposo di Mechanical dream, meno visionario, più descrittivo delle canzoni, che mantiene però la stessa intenzione di riempire gli occhi del pubblico con sculture, maschere, video, acrobazie danzanti. Il palco è un paesaggio astratto, di un bianco accecante, con moduli ricoperti di tulle su cui un enorme videoproiettore manda immagini tridimensionali, trasformandoli a piacimento in imponenti grattacieli o in stanzette da neonato, in semplici sfondi per immagini di repertorio o per reading di poesia.

    «La bellezza è il cuore intero» esordisce Elisa. L’attacco musicale è su Vortexes, cantata mentre, agganciata a una corda, nuota nell’aria. E’ uno dei momenti svolazzanti insieme a The big dipper, dove i ballerini oscillano ai lati del palco, e a Forgiveness dove l’evocazione della voce celestiale di Anthony è demandata a due angeli che ascendono. La risposta entusiasta ai singoli Anche se non trovi le parole, “Ti vorrei sollevare, Someone to love (con le riprese della band sott’acqua), dimostra che in breve tempo sono riusciti ad entrare nel dna del pubblico, ma è la riuscita live dei non singoli This Knot (accompagnata dagli omini stilizzati di Keith Haring), Coincidences, Poems of God, Your Manifesto, a sottolineare quanto nessun brano del suo disco sia riempitivo, buttato via tanto per comporre. Su tutti brilla Lisert, il brano omaggio alle sue origini, ai suoi luoghi ispiratori, corredato da testimonianze storiche di anziani di Monfalcone.

    Nello spettacolo Elisa propone le cover Mad world dei Tears For Fears (con il contributo video di Paola Cortellesi, l’altro cameo è di Fiorello), Eleonor Rigby dei Beatles, la ninna nanna che canta a sua figlia Emma Pour que l’amour me quitte di Camille, Beat it di Michale Jackson, con coreografia annessa, in memoria del primo cd che ha comprato. Il resto è una sequela di successi che fanno rendere conto di quale talento interpretativo e compositivo distingua questa artista: Stay, Eppure-sentire, Una poesia anche per te (con il video di animazione sulla sabbia dell’ucraina Kseniya Simonova), Luce, Heaven out of hell (con il finale in versione rap), Rainbow, Gli ostacoli del cuore, Cure me, Together, Labirinth.

    Il momento più intimo è il medley eseguito da sola al pianoforte: Broken, Qualcosa che non c’è, The waves. E’ qui che spicca la capacità comunicativa di Elisa. Oltre all’affiatamento con il gruppo che si evidenzia nei brani dal tiro più rock, c’è la dimensione solitaria, autonoma, quella in cui ci si gode la precisione e l’intensità della sua voce, senza altre distrazioni.

    I costumi non eccellono nel gusto e lo stile di Luca Tommassini (regista dello show), diventato identificativo di X Factor, rischia di essere poco originale e di ricalcare un modello ormai televisivo. Senza nulla togliere alla sua professionalità e all’eccellenza dei ballerini, in futuro se ne potrà fare a meno, magari pescando nel sottobosco artistico più sconosciuto, non rinunciando alle sperimentazioni e agli interessanti interventi visuali.

    Heart il cuore di Elisa, dato via con disarmante naturalezza, continuerà a pulsare nei prossimi concerti: 19 Aprile Caserta, 21 Conversano, 23 Acireale, 3 maggio Genova, 5 Torino, 7 Padova, 10 Perugia, 12 Modena,14 Milano, 16 Ancona, Bologna 18, Firenze 20, Mantova 22

    fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...HOME_SPETTACOLO
     
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