Talent show o no, l'importante è fare musica con tutta l'anima

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ,shiver
     
    .

    User deleted


    di Cristiano Sanna

    Tira su il telefono e prima ancora della sua voce attraverso la cornetta arrivano i gridolini della sua piccola nata qualche settimana fa. Quando non è sul palco o nelle radio con i singoli tratti dai suoi album (l'ultmo si intitola Anche se non trovi le parole, contenuto in Heart) Elisa sta a casa e fa la mamma. Stanca ma felice, come pure di raccontarsi in questa intervista in cui la sua proverbiale timidezza si scioglie prima del solito.


    Com'è la vita da mamma-musicista?
    "Oh, è presto per dirlo, mi sto ancora abituando. Una cosa certa è che il tempo non mi basta più e le energie vanno misurate con attenzione. Ma questo è un aiuto per me che sto imparando, anche come musicista, a badare al sodo, a lasciar perdere dettagli che spesso sono frutto di ossessioni personali e non portano da nessuna parte".




    Heart è il suo sesto album in studio. Cosa aggunge al suo percorso musicale e in cosa è differente rispetto agli altri?
    "Mamma mia, domandona che richiederebbe un sacco di tempo per rispondere come si deve. Beh, direi che in Pipes & Flowers c'è la Elisa ragazzina, tutta adrenalina e innocenza. Asile's World è il mio album più sperimentale, Then Comes The Sun lo considero tuttora il mio più compiuto ed equilibrato. Lotus è il più "nudo" e semplice, al contrario Pearl Days è molto carico, pieno di dettagli. Heart? Quando lo ascolto mi emoziono spesso: è un album sereno che racconta me in un momento di trasformazione dovuto alla gravidanza. Ma è anche l'album che ho vissuto in modo più controllato, dato che l'ho pure prodotto".


    Elisa che canta in inglese e in italiano. Non teme di spiazzare i suoi ascoltatori e che non tutti capiscano quello che dice?
    "Questa è una domanda che mi fanno spesso. Non lo faccio per snobismo ma solo perché la lingua diversa è come uno strumento differente, cambia l'approccio espressivo al brano, ti condiziona dal punto di vista creativo. Una cosa che mi piace molto, sperando che quanta più gente possibile mi capisca anche quando scrivo in inglese".


    Perché continua ad esserci così poco spazio per le donne nella musica italiana? Negli Usa un'artista molto particolare come Joanna Newsom ha un contratto con una major, qui da noi Cristina Donà, per fare un esempio, gode di buona considerazione critica ma fatica ad imporsi. Come mai?
    "Le brave musiciste ci sono, hanno solo bisogno di tempo per trovare i loro spazi, che è vero, non sono tanti. Mi piace pensare che lavorino ai loro progetti mentre studiano all'università o fanno altri mestieri, in attesa della svolta. In generale direi che, senza distinzione di sesso, tutti i giovani musicisti trovano sempre meno spazi per suonare nei club, dove si preferisce andare sul sicuro e puntare sul dj di turno. In tv e radio ci sono limiti sempre più evidenti sulle cose che possono entrare nei palinsesti. Tutte spie del cattivo stato di salute in cui versa la cultura nel nostro Paese".


    Conoscendo la sua timidezza, chiedo: il rapporto con i fan è migliorato con il passare del tempo? Magari anche grazie al Web?
    "Fare il mestiere di musicista non cancella il carattere, io resto una naturalmente timida e riservata. Internet è fantastica, ma la uso soprattutto per scoprire artisti nuovi, poco conosciuti. E devo dire che mi colpiscono molto le critiche cattive fatte in modo gratuito sul Web, sapendo che puoi dire qualsiasi cosa senza prenderti le tue responsabilità. Su questa cosa ancora non ho protezioni emotive, la subisco, purtroppo. Però amo il mio pubblico ed è sempre un piacere ritrovarlo in concerto".


    Per concludere, un suo parere sui talent show come X-Factor e Amici. Hanno effettivamente sostituito la figura del talent scout o sono semplice "macelleria" per dilettanti allo sbaraglio?
    "La mancanza dei talent scout è un vero dramma, io credo che una persona che va a caccia di nuovi talenti da produrre, e lo fa con vera passione, sia insostituibile. Però i talent show sono effettivamente un'opportunità. L'importante è non trattare troppo precocemente chi ne vince uno come una star. Mi sembra anche quello un modo di mancare di rispetto all'artista. Ma non voglio che il mio giudizio appaia troppo duro: se un giovane musicista dà l'anima in quello che fa, saprà conquistare il pubblico sia in un club musicale che in uno show televisivo".
     
    Top
    .
0 replies since 14/2/2010, 20:39   28 views
  Share  
.